Lo stile architettonico Colonial Revival cerca di far rivivere elementi dell’architettura coloniale americana.
Gli inizi dello stile Colonial Revival sono spesso attribuiti alla Centennial Exhibition del 1876, che risvegliò gli americani alle tradizioni architettoniche del loro passato coloniale. Un numero abbastanza piccolo di case Colonial Revival fu costruito tra il 1880 e il 1910, un periodo in cui l’architettura in stile Regina Anna era dominante negli Stati Uniti. Dal 1910 al 1930, il movimento Colonial Revival era ascendente, con circa il 40% delle case statunitensi costruite durante questo periodo in stile Colonial Revival. Nell’immediato dopoguerra (circa 1950-inizio 1960), le case Colonial Revival continuarono ad essere costruite, ma in forma semplificata. Al giorno d’oggi, molte case New Traditional attingono dagli stili Colonial Revival.
Mentre le influenze dominanti nello stile Colonial Revival sono l’architettura georgiana e federale, le case Colonial Revival attingono anche, in misura minore, dallo stile Dutch Colonial e dagli stili inglesi post-medievali. Le case Colonial Revival sono spesso eclettiche nello stile, combinando liberamente aspetti di diversi di questi prototipi.
Anche se associato al movimento architettonico, “Colonial Revival” si riferisce anche alla conservazione storica, all’architettura del paesaggio e al design dei giardini, e ai movimenti delle arti decorative che emulano o traggono ispirazione dalle forme coloniali.
Cyril M. Harris’s American Architecture: An Illustrated Encyclopedia ha notato che “le case Colonial Revival sono di solito il risultato di un’interpretazione piuttosto libera dei loro prototipi; tendono ad essere più grandi, possono differire significativamente dalle case che cercano di emulare, e spesso esagerano i dettagli architettonici.”
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