Benvenuti al mercoledì! È bello essere con voi, a metà strada verso la domenica!
Continuiamo la nostra esplorazione della benedizione “in-between” che possiamo avere nelle nostre relazioni. Il nostro versetto tematico, Ecclesiaste 4:9, lo dice così: “Due sono meglio di uno”
Il mercoledì guardiamo il contesto del testo. Qual è il mondo in cui la Parola viene pronunciata? Quali sono i punti di vista contrastanti?
Ecclesiaste porta avanti il contrasto nei versi che precedono la nostra Scrittura. Ecclesiaste 4:7-8 dice: “Di nuovo, ho visto la vanità sotto il sole: il caso di individui solitari, senza figli o fratelli; eppure non c’è fine a tutta la loro fatica, e i loro occhi non sono mai soddisfatti delle ricchezze. “Per chi sto faticando”, si chiedono, “e mi privo del piacere? Anche questo è vanità e un affare infelice.
In questa Scrittura, il maestro parla della vita come “vanità”, vuoto, piuttosto che benedizione e pienezza. Egli solleva “il caso degli individui solitari”. Ciò che li isola è che non sono “mai soddisfatti delle loro ricchezze”. Si chiedono: “Perché dovrei privarmi del piacere? Questo rende il vivere “un affare infelice.”
Quello che il maestro evidenzia è che possiamo fare altre scelte su come vivere che essere “in relazione come una benedizione.” Se enfatizziamo l'”uno”, noi stessi, non arriveremo al “due è meglio di uno”. Con questa concentrazione su noi stessi perdiamo l’opportunità di una benedizione “nel mezzo”.
Negli esempi che il maestro solleva, versi 9-12, ci sono anche opportunità di pensare ai contrasti. Questi servono come avvertimenti. Sono modi per privare le relazioni del potere che hanno di benedire.
Nel verso 9 – possiamo lavorare insieme, vedendo gli altri come colleghi, o essere perennemente competitivi, vedendo gli altri come avversari.
Nel verso 10 – possiamo sollevare gli altri o abbattere gli altri.
Nel verso 11 – possiamo offrire comprensione e calore o dare la “spalla fredda.”
Nel verso 12 – possiamo sostenere o abbattere.
Per rivendicare la benedizione di “due sono meglio di uno” dobbiamo fare scelte sane per cambiamenti positivi nel modo in cui viviamo con gli altri.
La chiave di tutto sta nel verso 12 – “una triplice corda”, alcune traduzioni dicono, “una corda di tre fili”. Se due dei fili siete voi e l’altro, chi è il terzo “filo”? Per me, l’immagine è un invito a “tessere consapevolmente Cristo” nelle nostre relazioni. La presenza di Gesù è la differenza decisiva perché “due siano meglio di uno”
Domani approfondiremo questo aspetto!
Fino ad allora, buona giornata. E godetevi le relazioni che Dio vi sta dando!
Preghiera: Dio grazioso, grazie per le tue parole di verità. Grazie per come evidenziano la verità sulla nostra vita. Grazie per come possono essere una luce che ci aiuta a vedere le nostre vite più chiaramente. Grazie per come il tuo Spirito Santo ci guida con la tua parola nella benedizione che tu vuoi che siano le nostre relazioni. Due possono essere meglio di uno quando Ti intrecciamo in ogni giorno. In questo dono di grazia, ti rendiamo grazie nel nome di Cristo. Amen
In Cristo,
Paolo