Salat, anche scritto salah, in arabo ṣalāt, la preghiera rituale quotidiana ingiunta a tutti i musulmani come uno dei cinque pilastri dell’Islam (arkān al-Islām). C’è disaccordo tra gli studiosi islamici sul fatto che alcuni passaggi sulla preghiera nella sacra scrittura musulmana, il Corʾān, siano effettivamente riferimenti al salat. Durante la vita di Maometto, venivano osservate cinque preghiere obbligatorie, ciascuna preceduta da un’abluzione: ṣalāt al-fajr (alba), al-ẓuhr (mezzogiorno), al-ʿaṣr (pomeriggio), al-maghrib (tramonto), e al-ʿishāʾ (sera). In circostanze speciali come la malattia, un viaggio o la guerra, è consentita una modifica o un limitato rinvio di questi salat.
Robert Harding/Robert Harding Picture Library, Londra
Anche se l’esecuzione individuale della salat è ammissibile e può essere offerta in qualsiasi spazio pulito a casa o al lavoro, l’adorazione collettiva nella moschea ha un merito speciale. Con i loro volti rivolti in direzione del santuario della Kaʿbah alla Mecca, gli adoratori si allineano in file parallele dietro l’imam, o leader della preghiera, che li dirige mentre eseguono le rakʿah (posture fisiche abbinate a recitazioni coraniche).
Il venerdì, invece della preghiera subito dopo mezzogiorno, viene offerta una preghiera congregazionale (ṣalāt al-jumʿah) che comprende due sermoni (khutbah) pronunciati dal pulpito. Preghiere congregazionali speciali sono offerte a metà mattina nei due giorni di festa (ʿīds), uno subito dopo il mese di digiuno, Ramadan, e l’altro dopo il pellegrinaggio, o hajj. Sebbene non siano obbligatorie, le preghiere devozionali individuali, specialmente durante la notte, sono enfatizzate e sono una pratica comune tra i pii musulmani.