Considerate la terapia dell’acqua per la difensività tattile

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La terapia dell’acqua potrebbe non essere una terapia “da seguire” per la difensività tattile, ma un caso studio dai nostri archivi mostra come possa avere un impatto significativo sui progressi di un bambino. La difensività tattile è un disturbo dell’elaborazione sensoriale in cui il corpo percepisce l’input in modo diverso e può rendere anche il più gentile tocco amorevole un’esperienza traumatica.

In questo caso studio, Helen, che ha la sindrome di Down, è estremamente sensibile al tocco, in particolare sulle mani, sui piedi e per via orale. Il tocco in queste zone le causava dolore e la distraeva rapidamente da un’attività. Dopo aver completato la terapia fisica, i suoi fisioterapisti di terra le hanno suggerito di provare la terapia acquatica per continuare a fare miglioramenti. La sua terapista acquatica, Julie Mortenson, ha lavorato a tu per tu con Helen per migliorare la sua capacità di seguire le istruzioni e ridurre l’impatto della difensività tattile sulle sue attività della vita quotidiana.

Utilizzando una piscina HydroWorx serie 2000 al Children’s Hospital di St. Paul, MN, Mortenson può mettere la profondità dell’acqua anche solo a pochi centimetri per creare un ambiente sicuro ma stimolante per Helen per esercitarsi a ricevere input sensoriali mentre fa anche altre cose. Di solito pensiamo all’uso del tapis roulant subacqueo come modalità di allenamento dell’andatura, ma in questo caso Mortenson si è posto l’obiettivo di usare il tapis roulant come un modo per esercitarsi a seguire direzioni complesse con input sensoriali in modo sicuro ed equilibrato.

Questo uso unico della terapia acquatica e della piscina HydroWorx è un grande promemoria di come un po’ di creatività e un sacco di duro lavoro possano avere risultati sorprendenti e impressionanti!

Guarda la storia di Helen qui:

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