Come funzionano gli SSRI

Non sappiamo esattamente perché o come gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina aiutino alcune persone con OCD.

La serotonina è un neurotrasmettitore, una sostanza chimica messaggera del cervello che trasporta segnali tra le cellule nervose nel cervello e si pensa sia coinvolta nella regolazione di molte funzioni, influenzando le emozioni, l’umore, la memoria e il sonno.

Si pensa che i farmaci inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) funzionino alterando e aumentando l’equilibrio dei livelli di serotonina nel cervello. Tuttavia, è troppo semplicistico dire che il Disturbo Ossessivo-Compulsivo è causato da bassi livelli di serotonina, ma per ragioni che ancora non capiamo, un aumento dei livelli di serotonina può migliorare i sintomi per alcune persone con OCD e rendere le persone più reattive ai trattamenti psicologici, come la CBT.

Ma come funzionano effettivamente gli SSRI?

Il cervello è composto da milioni di cellule cerebrali interconnesse (neuroni). I messaggi viaggiano lungo queste cellule come l’elettricità lungo un filo, ma quando il messaggio raggiunge la fine del neurone, deve saltare il divario (sinapsi) alla prossima cellula o gruppo di cellule. Per fare questo il neurone rilascia piccole quantità di un neurotrasmettitore nella fessura. La serotonina è uno di questi neurotrasmettitori.

Dopo aver trasportato un messaggio, la serotonina viene solitamente riassorbita dalle cellule nervose (nota come “ricaptazione”). Si pensa che gli SSRI funzionino bloccando (“inibendo”) la ricaptazione, il che significa che più serotonina è disponibile per passare ulteriori messaggi tra le cellule nervose vicine.

In più dettagli…

Il lavoro delle cellule nervose è quello di inviare messaggi avanti e indietro come un cavo telefonico. Ma i nervi non sono un singolo filo – sono fatti di molte cellule interconnesse. Quindi agiscono più come il gioco del telefono, dove una persona sussurra un messaggio alla successiva, e questo viene passato alla fine della linea una persona alla volta. Invece delle parole, il “messaggio” è trasmesso da sostanze chimiche chiamate neurotrasmettitori che sono inviati da una cellula alla successiva in linea.

Queste sostanze chimiche sono inviate da una cellula nervosa nello spazio tra essa e la successiva. La cellula successiva in linea riceve il messaggio una volta che queste sostanze chimiche le arrivano dall’altra parte dello spazio. Quella cellula nervosa poi rilascia una sostanza chimica verso la cellula nervosa successiva in modo che riceva il messaggio.

Un gene chiave per questo processo è hSERT che ha le istruzioni per creare un trasportatore di serotonina. Il compito del trasportatore è quello di assorbire la serotonina extra dopo che un nervo la sputa verso la prossima cellula nervosa in linea. In alcune persone si pensa che l’hSERT funzioni troppo velocemente e che possa raccogliere tutta la serotonina prima che la cellula successiva abbia sentito il segnale. Per dirla semplicemente, le loro cellule nervose stanno sussurrando quando dovrebbero parlare ad alta voce.

Per permettere al nervo di recuperare e ricevere il messaggio successivo, il corpo ha un modo intelligente di rimuovere il neurotrasmettitore dai recettori, e permettere che venga riportato nel nervo di origine (re-uptake).

Gli SSRI rallentano la raccolta della serotonina da parte dei trasportatori come l’hSERT e il processo di ritorno della serotonina all’estremità del neurone da cui proviene. Si pensa che questo significhi che la serotonina rimane più a lungo nello spazio tra le cellule e aumenta le possibilità che la seconda cellula riceva il messaggio.

Sommario

Non sappiamo ancora esattamente quali siano le influenze della serotonina sull’OCD, e i sintomi di alcune persone non migliorano nonostante l’assunzione degli SSRI. Quindi purtroppo in questo momento l’assunzione di farmaci potrebbe aiutare, ma non può essere assicurata, motivo per cui incoraggiamo molto le persone a concentrare il loro trattamento sulla terapia psicologica come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT).

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