Cercando una birra a basso contenuto calorico che abbia effettivamente un certo sapore? Non cercare qualcosa con “Light” nel titolo (o “Lite”). Dirigete il vostro sguardo verso la Guinness.
E’ vero. L’esportazione più popolare d’Irlanda ha molte meno calorie di quanto si pensi per una birra così scura e cremosa: 125 calorie in una Guinness Draught, per essere esatti. Se prendi una Guinness Extra Stout, avrai 175 calorie. Se tieni il conto a casa, la Bud Light ha 110 calorie e la Miller Lite 96. La Guinness non è affatto lontana da questo.
Sorpresi? Beh, per cominciare, il colore della birra ha poco o niente a che fare con il contenuto calorico. Le birre scure provengono da grani molto tostati. Più a lungo vengono tostati i grani che vanno nella birra, più scuri diventano e più scura diventa la birra risultante. Le tostature più lunghe aggiungono anche note di cioccolato e caffè alla birra.
Per quanto riguarda la consistenza, la Guinness si affida all’azoto piuttosto che all’anidride carbonica per le sue birre. L’azoto è da ringraziare per la cascata di schiuma e la testa biancastra che contrasta perfettamente con la birra scura sottostante. Le bolle di azoto sono molto più piccole di quelle dell’anidride carbonica, quindi la carbonatazione è più sottile, facendola sentire cremosa.
Uno dei principali colpevoli di calorie è l’alcol. Ogni grammo di alcol ha sette calorie, che è solo due calorie in meno di ogni grammo di grasso. La Guinness ha una gradazione del 4% in volume, mentre la Guinness Extra Stout ha una gradazione del 6% in volume. Confrontate questo con alcune delle birre artigianali più grandi che potreste trovare un rubinetto più in là, e potete vedere dove si trova la discrepanza.
Quindi, quando si tratta di contare le calorie, cercate una Guinness versata correttamente. C’è una buona probabilità che sia una delle opzioni a più basso contenuto calorico disponibili.
Perciò, quando si tratta di contare le calorie, cercate una Guinness ben versata.