Prevedendo una legislatura nazionale di due Camere, i Framers, deliberatamente o accidentalmente, servirono diverse funzioni. Gli esempi di unicameralismo e bicameralismo abbondavano. Alcune delle antiche repubbliche, alle quali i Framers spesso si recavano per l’apprendimento dell’esperienza, avevano legislature bicamerali, e il Parlamento della Gran Bretagna era basato su due ordini sociali, l’aristocrazia ereditaria rappresentata nella Camera dei Lords e i liberi proprietari terrieri rappresentati nella Camera dei Comuni. Un certo numero di legislature statali, dopo la Rivoluzione, furono create unicamerali, e il Congresso Continentale, limitato nel potere com’era, consisteva in una sola camera.
Fin dall’inizio nella Convenzione, nel Piano della Virginia, fu richiesto un Congresso con due camere. Il Grande Compromesso, una delle decisioni critiche che portarono al successo della Convenzione, risolse la disputa sulla legislatura nazionale prevedendo una Camera dei Rappresentanti ripartita in base alla popolazione e un Senato in cui gli stati erano equamente rappresentati. La prima funzione servita, quindi, era il federalismo.32 Altrettanto importante, tuttavia, era il principio di separazione dei poteri servito. Il potere legislativo, i Framers sapevano e temevano, era predominante in una società dipendente dal suffragio del popolo, ed era importante avere una precauzione contro il trionfo di maggioranze transitorie. Quindi, il requisito della Costituzione che, prima di poter legiferare, i progetti di legge dovevano essere deliberati in due Camere, i cui membri dovevano rispondere a diversi collegi elettorali, rispondeva a questa osservazione dell’esperienza.33
Gli eventi dal 1787, naturalmente, hanno modificato sia la separazione dei poteri che le basi del federalismo del bicameralismo, in particolare l’adozione del diciassettesimo emendamento che ha portato all’elezione popolare dei senatori, in modo che le differenze tra le due Camere sono oggi meno pronunciate.