Vātsyāyana

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Di Vātsyāyana non si sa quasi nulla da fonti esterne al Kāmasūtra stesso. Alcuni credono che i suoi discepoli andarono su sua istruzione, su richiesta dei re indù della catena dell’Himalaya, per influenzare le tribù delle colline ad abbandonare il culto pagano dei sacrifici. Altri hanno detto che creò la leggenda di Tara tra le tribù delle colline come una dea tantrica. Più tardi, quando il culto di Tara si diffuse nelle colline del Garo orientale, qualcuno creò la dea manifesta di una dea ‘yoni’ Kamakhya. L’interesse di Vātsyāyana per il raffinato comportamento umano, incluso quello sessuale, come mezzo di appagamento fu registrato nel suo trattato Kama Sutra.

Alla fine del Kama Sutra questo è ciò che egli scrive di se stesso:

Dopo aver letto e considerato le opere di Babhravya e di altri autori antichi, e aver riflettuto sul significato delle regole da essi date, questo trattato fu composto, secondo i precetti della Sacra Scrittura, a beneficio del mondo, da Vatsyayana, mentre conduceva la vita di uno studente religioso a Benares, e interamente impegnato nella contemplazione della Divinità. Quest’opera non deve essere usata solo come uno strumento per soddisfare i nostri desideri. Una persona che conosce i veri principi di questa scienza, che preserva il suo Dharma (virtù o merito religioso), la sua Artha (ricchezza mondana) e il suo Kama (piacere o gratificazione sensuale), e che ha riguardo ai costumi della gente, è sicura di ottenere il dominio sui suoi sensi. In breve, una persona intelligente e consapevole che si occupa del Dharma e dell’Artha e anche del Kama, senza diventare schiavo delle sue passioni, otterrà successo in tutto ciò che può fare.

Alcuni ritengono che egli debba essere vissuto tra il I e il VI secolo d.C., per i seguenti motivi: Egli menziona che Satakarni Satavahana, un re di Kuntal, uccise Malayevati sua moglie con uno strumento chiamato Katamari colpendola nella passione dell’amore. Vatsyayana cita questo caso per avvertire la gente del pericolo derivante da alcune vecchie usanze di colpire le donne quando sono sotto l’influenza della passione sessuale. Si ritiene che questo re di Kuntal sia vissuto e abbia regnato, di conseguenza Vatsyayana deve essere vissuto dopo di lui. D’altra parte, un altro autore, Varahamihira, nel diciottesimo capitolo del suo “Brihatsanhita”, discute della scienza dell’amore, e sembra aver preso in prestito da Vatsyayana su questo argomento. Alcuni ritengono che Varahamihira sia vissuto durante il VI secolo e quindi Vatsyayana deve aver scritto le sue opere prima del VI secolo.

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