Emma Lazarus, (nata il 22 luglio 1849, New York, N.Y., U.S.-morto il 19 novembre 1887, New York City), poetessa e saggista americana nota soprattutto per il suo sonetto “The New Colossus”, scritto alla Statua della Libertà.
Nata in una famiglia colta di origine sefardita (ebrea spagnola), Lazarus imparò le lingue e i classici in giovane età. Mostrò presto un talento per la poesia e il suo primo libro, Poems and Translations (1867), fu lodato da Ralph Waldo Emerson. Gli dedicò il suo libro successivo, Admetus and Other Poems (1871). Questi e i volumi successivi – la prosa Alide: An Episode of Goethe’s Life (1874), una tragedia in versi, The Spagnoletto (1876), e una bella traduzione delle Poesie e Ballate di Heinrich Heine (1881) – erano di sapore cosmopolita, talvolta tecnicamente eccellenti, ma privi di vera distinzione.
Verso il 1881, con l’ondata di immigrazione negli Stati Uniti dai ghetti europei e russi, Lazarus prese la difesa degli ebrei perseguitati e dell’ebraismo e cominciò a lavorare per il soccorso degli immigrati. Pubblicò numerosi saggi sul Century e sul settimanale American Hebrew sui pogrom e le persecuzioni e sull’atteggiamento spesso equivoco dell’Occidente cristiano. Fu una precoce sostenitrice di una patria ebraica in Palestina. Nel 1882 produsse Songs of a Semite, che includeva pezzi potenti come “The Dance to Death”, “The Banner of the Jew” e “The Crowing of the Red Cock”. Il suo sonetto “The New Colossus” fu scelto per essere iscritto alla base della Statua della Libertà, il monumento che celebra, e rimane un’espressione molto commovente ed eloquente di un ideale americano: “Datemi i vostri stanchi, i vostri poveri”, conclude il sonetto, “Le vostre masse accalcate che anelano a respirare libere, / I miseri rifiuti della vostra brulicante riva. / Mandate questi, i senza tetto, i tempestosi a me, / Io alzo la mia lampada accanto alla porta d’oro!”
L’ultimo libro di Lazarus, una serie di poesie in prosa pubblicate con il titolo By the Waters of Babylon, apparve nel 1887.
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