Una panoramica delle antiche lingue mesopotamiche

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Akkadian

Il cilindro di Ciro (British Museum), foto di David Holt sotto licenza Creative Commons

L’assiro e il babilonese sono membri della famiglia delle lingue semitiche, come l’arabo e l’ebraico. Poiché il babilonese e l’assiro sono così simili – almeno nella scrittura – sono spesso considerati come varietà di un’unica lingua, conosciuta oggi come accadico. Quanto fossero reciprocamente intelligibili nei tempi antichi è incerto.

Durante il II millennio a.C., l’accadico fu adottato in tutto il Vicino Oriente come lingua di studio, amministrazione, commercio e diplomazia. Più tardi nel 1° millennio a.C. fu gradualmente sostituito dall’aramaico, che è ancora oggi parlato in alcune parti del Medio Oriente.

L’accadico fu decifrato a metà del XIX secolo. Poiché c’era una controversia sul fatto che la decifrazione fosse stata raggiunta o meno, nel 1857 la Royal Asiatic Society inviò disegni della stessa iscrizione a quattro diversi studiosi, che dovevano tradurre senza consultarsi. Un comitato (che includeva nientemeno che il decano della Cattedrale di San Paolo) fu istituito per confrontare le traduzioni. Il rapporto della commissione, disponibile qui, è ancora una lettura affascinante dopo più di 150 anni.

Altre letture

  • Irving Finkel e Jonathan Taylor, Cuneiform, London: The British Museum
  • Dominique Charpin, Reading and Writing in Babylon, Cambridge MA: Harvard University Press
  • John Huehnergard, A Grammar of Akkadian (3rd ed.), Winona Lake IN: Eisenbrauns
  • Martin Worthington: Teach Yourself Complete Babylonian, London: Hodder

Originariamente pubblicato dall’Università di Cambridge sotto una licenza Creative Commons Attribution 4.0 International.

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