Di Dan Hoffe
Dopo aver sentito solo recensioni entusiastiche dai miei amici Hoffman, mi sono recentemente iscritto e ho completato il corso Virtual Graduate Q2.
E devo dire che ha veramente superato tutte le mie aspettative. I nostri due insegnanti, Maria Camara e Jane Biondi, e il nostro insegnante in formazione, Searl Vetter, sono stati tutti assolutamente incredibili e meravigliosi.
Il legame di gruppo
Nonostante il fatto che noi laureati potessimo vederci solo attraverso gli schermi dei nostri computer, abbiamo davvero legato come gruppo, mentre riaffermavamo il nostro impegno a lavorare sul Processo e a concentrarci sempre sul progresso, non sulla perfezione.
Un ulteriore vantaggio di seguire il corso da casa è stata la mia capacità di condividere immediatamente le molte intuizioni ed epifanie che mi stavano capitando con mia moglie, Sarah, che non è una laureata Hoffman.
Sono stato finalmente in grado di aprirmi ed essere super vulnerabile con lei, condividendo non solo l’immagine del mio lato oscuro (che sembrava sorprendentemente simile a quello che avevo disegnato nell’ottobre 2019) ma anche, e più importante, lasciandole leggere da sola tutte le cose negative, brutte, umilianti e odiose che mi ha detto per tutta la vita.
Il mio weekend di svolta mi ha avvicinato al mio coniuge
Sono grato di dire che questo ci ha decisamente avvicinato molto di più e ha effettivamente cambiato il modo in cui ora comunichiamo l’uno con l’altro.
Ho capito che l’avevo inconsciamente messa in una scatola in base alle mie convinzioni su di lei e se aveva risposto in modo positivo o negativo a qualcosa in passato. Questo corso e gli strumenti di consapevolezza mi hanno aiutato, invece, ad avvicinarmi a tutte le nostre conversazioni con una mente da principiante, una che è presente, aperta e pronta ad ascoltare dalla bella persona che sta davanti a me, proprio ora, in questo momento, invece che da qualche fantasma, che non esiste più da nessuna parte se non nella mia mente.
Self-Forgiveness
Uno degli strumenti più potenti per me personalmente è stato il percorso di auto-perdono e auto-amore. Mi ha ispirato a scrivere la poesia “La mia piuma del perdono”, che vorrei condividere con tutti voi oggi (si trova qui sotto).
Facendo il Virtual Graduate Q2, sono stato in grado non solo di ottenere una messa a punto per me stesso, ma una connessione molto più profonda e amorevole con il mio coniuge. Non male per tre giorni di duro lavoro su se stessi!
Infine, una delle più grandi lezioni che ho portato via da questo potente fine settimana è stata che c’è dell’oro nascosto dentro ognuna delle nostre ferite. Ma bisogna avere il coraggio di scavare in profondità dentro di sé, di sperimentare appieno il dolore che c’è, e di continuare a perforarlo comunque fino a raggiungere l’altro lato e trovare la ricca vena d’oro che aspetta solo di essere scoperta.
Semplicemente detto, “Thar’s gold in them thar wounds!” Forse Hoffman creerà un nuovo corso per noi in futuro chiamato “Prospecting for Patterns” o “Drilling for Gold”. Lo slogan che suggerirei loro di usare sarebbe: “Per le persone che hanno bisogno di scavare un po’ più a fondo, allora l’ascensore può prenderli.”
La mia piuma del perdono
di Dan Hoffe
Oggi ho completato la mia prima,
passeggiata di auto-perdono e auto-compassione,
dove per un’ora, o giù di lì,
mentre il sole faceva lentamente capolino,
e mi guardava dall’orizzonte,
Tingendo le nuvole bianche,
arancione rossastro e rosa,
Con ogni passo,
ho consapevolmente dissotterrato,
un ricordo doloroso,
un peso,
che portavo da anni,
e finalmente, completamente,
l’ho liberato al cielo.
Sono rimasto stupito,
dal numero di persone,
che avevo ferito,
seguendo ciecamente,
gli schemi negativi,
che mi erano stati trasmessi,
come un manganello,
dai miei genitori,
come lo erano i loro,
a loro.
Con questo finalmente compiuto,
ho poi cambiato marcia,
e ad ogni passo,
ho detto ad alta voce a me stesso,
Amo e apprezzo il mio corpo,
Amo e apprezzo il mio intelletto,
Amo e apprezzo il mio io emotivo,
Amo e apprezzo il mio io spirituale,
E al ritorno a casa,
ho fatto un voto finale,
di amare me stesso,
interamente e pienamente,
così come sono,
e di impegnarmi,
a darmi compassione,
quando soffro,
quando ne ho bisogno,
non importa la causa.
Dopo aver chiuso questo cerchio,
e completato questo sacro rito,
ho poi tirato fuori i miei resti del lato oscuro,
e li ho inceneriti,
uno per uno,
fino a quando non è rimasto nulla,
se non la cenere,
e l’odore del fumo,
sulla mia pelle.
Mentre mi dirigevo verso l’interno,
feci una rapida deviazione,
verso la mia campana a vento,
perché volevo sentire,
la mia ritrovata libertà,
suonare per me,
nei suoi toni angelici e melodici.
E per qualche ragione,
Ho guardato giù,
e nell’erba ai miei piedi,
ho individuato una piuma marrone di falco pescatore,
e improvvisamente mi sono ricordato di averla vista,
qualche settimana fa,
mentre svolazzava sulla terra,
da qualche parte in alto,
nella quercia acquatica,
accanto al nostro canale,
senza mai individuarne la fonte.
Era consumato e battuto,
ma ancora bello,
nella sua lacerazione,
era un sopravvissuto,
fottutamente perfetto,
proprio come me.