Papa: Perché battezzare i bambini e non aspettare che siano adulti e scelgano da soli?

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Categorie:Chiesa

Ary Waldir Ramos Diaz – pubblicato il 04/11/18

OSSERVATORE ROMANO – AFP
Questa foto presa a mano e diffusa dall’ufficio stampa vaticano Osservatore Romano il 7 gennaio 2018 mostra Papa Francesco che battezza un bambino nella Cappella Sistina in Vaticano. / AFP PHOTO / OSSERVATORE ROMANO / Handout / RISERVATO ALL’USO EDITORIALE – MANDATORY CREDIT “AFP PHOTO / OSSERVATORE ROMANO” – NO MARKETING NO ADVERTISING CAMPAIGNS -. DISTRIBUITO COME SERVIZIO AI CLIENTI

Francis inizia una nuova serie di udienze generali sul primo sacramento

Papa Francesco ha riflettuto sul perché i bambini dovrebbero essere battezzati e perché non c’è bisogno di aspettare che siano adulti per ricevere il primo sacramento della Chiesa. “Infatti, siamo cristiani nella misura in cui lasciamo vivere Gesù in noi”, ha detto il papa questo mercoledì, 11 aprile, in Piazza San Pietro.

“Ci sono alcune persone che pensano: ‘Perché dovremmo battezzare un bambino, che non capisce? Aspettiamo che cresca e capisca, così potrà chiedere lui stesso il battesimo”, ha detto il papa.

“Ma”, ha continuato, “questo significa non avere fiducia nello Spirito Santo. Perché quando battezziamo un bambino, lo Spirito Santo entra in lui e lo Spirito Santo promuove in quel bambino le virtù cristiane, che poi fioriranno”.

Da quando era arcivescovo di Buenos Aires, l’attuale vescovo di Roma ha insistito per rendere disponibile il battesimo. Oggi ha confermato che “questa opportunità deve essere sempre data a tutti i bambini: quella di avere lo Spirito Santo dentro di loro per guidarli durante tutta la loro vita”.

“Non dimenticate di battezzare i bambini!” ha detto dopo una pausa, guardando dritto alla moltitudine presente.

Il contesto della riflessione del papa era la parte della sua catechesi riguardante l’impegno assunto da coloro che vengono battezzati da adulti.

La tradizione di battezzare i bambini, ha spiegato, ha le sue radici nell’antichità, quando i bambini venivano battezzati nella fede cristiana dei loro genitori. Ha poi parlato della ragione spirituale che sta dietro questo dono della fede ai bambini in braccio.

C’è “un ‘prima’ e un ‘dopo’ il Battesimo come cammino di fede”, in modo che ogni battezzato possa contribuire a trasformare il mondo.

In questo senso, egli sottolinea che il Battesimo è il primo dei sacramenti e il “fondamento di tutta la vita cristiana”, che è la “porta che permette al Signore di fare la sua dimora in noi e portarci nel suo Mistero”.

Ha spiegato come la parola greca “battezzare” significa “immergere”. “Il bagno nell’acqua simboleggia, in vari credi, il passaggio da una condizione all’altra; è un segno di purificazione per un nuovo inizio.”

Il battesimo “ci rende missionari nel mondo, ognuno secondo la propria vocazione, perché il mondo creda e sia trasformato”, ha detto.

Infine, Francesco ha lasciato a tutti i presenti un compito per questo tempo di Pasqua: li ha incoraggiati a ricordare il giorno del proprio battesimo.

Il battesimo, ha detto, è il “dono più grande che abbiamo ricevuto Ricordando la nostra condizione di cristiani, dobbiamo essere consapevoli che apparteniamo a Dio e siamo chiamati ad essere testimoni, nel contesto in cui viviamo, della gioia della salvezza”.

Va ricordato che, come è tradizione, Francesco ha battezzato diversi catecumeni adulti durante la recente Veglia Pasquale. Quest’anno, ha battezzato un totale di otto persone: tre uomini e cinque donne, la cui età varia dai 28 ai 52 anni.

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