Nel corso della storia, la presenza di violenza giustificata dalla fede in figure divine è esemplificata, specialmente nell’Orestea di Eschilo e nell’Odissea di Omero. Sebbene entrambe le opere arcaiche riguardino le ideologie e le pratiche di fede negli dei mitologici greci, il ragionamento delle azioni violente e i loro mezzi di giustificazione differiscono nell’aspirazione e nella realizzazione della vendetta, nella loro giustificazione attraverso il divino e nei loro mezzi di punizione. Nell’Orestea, Oreste, il figlio di Agamennone, fu esiliato dalla casa di Atreo da sua madre, Clitennestra, la regina di Argo. Al ritorno di Agamennone dalla guerra di Troia, Clitennestra e il suo amante, Egisto, uccisero Agamennone a causa del suo sacrificio di Ifigenia, …show more content…
Oreste, sebbene gli fosse stato ordinato di farlo, uccise la sua stessa madre, il che chiama le Furie, le figlie della Notte, che cercano vendetta per coloro che sono stati uccisi ingiustamente dai loro parenti. Perseguitato dalle Furie, che sono state inviate come una maledizione da sua madre, Oreste cerca la protezione del dio che gli ha ordinato di fare un crimine così efferato, Apollo, che ordina a Oreste di andare ad Atene dove Atena sarà il giudice finale della sua innocenza. Una volta che le Furie e Oreste hanno esposto i loro casi, Atena ha chiamato i “migliori uomini di Atene” per servire come giuria al fine di evitare l’ira delle Furie se ha deciso in favore di Oreste. Le votazioni si conclusero con un pareggio; tuttavia, il voto di Atena fece oscillare la votazione a favore di Oreste. Le Furie, furiosamente contestarono l’esito del caso giudiziario, e non sono d’accordo con le opinioni degli “dei più giovani”. Nel caso di Odisseo, sebbene affermasse che le sue azioni erano giustificate dalla volontà di Zeus e degli altri dei, il suo orgoglio lo portò ad essere in disgrazia a Poseidone. Quando Odisseo fuggì dalla caverna di Polifemo e procedette a salpare, gridò il suo vero nome, piuttosto che il suo pseudonimo, “Nessuno”, il che fece sì che Polifemo chiamasse Poseidone, suo padre, per maledire Odisseo nel suo viaggio verso casa, se mai fosse arrivato così lontano. Sia con Oreste che con Odisseo, le opinioni contrastanti degli dei causarono molto…show more content…
Con Oreste, le sue azioni erano destinate ad accadere, e se non avesse fatto come gli era stato detto, avrebbe sofferto una vita solitaria in esilio, senza amore. Quando arrivò il momento in cui doveva compiere l’atto inviato da Apollo, Oreste fu influenzato dalle parole di sua madre ed era incerto se procedere con l’omicidio. Al contrario, Odisseo prima mette in atto la violenza, poi giustifica le sue azioni attraverso la volontà degli dei. Oreste discuteva sull’uso della violenza anche se era predeterminato; tuttavia, Odisseo era certo che la violenza fosse l’unico metodo per assicurare il suo benessere. Per quanto riguarda la punizione per la loro violenza, Oreste fu maledetto dall’essere seguito dalle Furie, che furono poi richiamate da Atena e dalla giuria del caso per determinare l’innocenza di Oreste. Per Odisseo, invece, a causa della sua arroganza, causò a Polifemo una maledizione che avrebbe allungato e scomodato il suo viaggio verso casa. A Oreste fu concesso di tornare a casa senza ulteriori danni da parte delle Furie, mentre Odisseo fu soggetto a un imminente viaggio di ritorno. Per Oreste, la giustizia è violenza; tuttavia, per Odisseo, la violenza è giusta. Confrontando le due opere, si possono vedere le differenze per le cause della violenza, le ripercussioni di tali azioni, e le differenze sociali, e le similitudini, tra l’antico e il
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